Attraverso i paesaggi sanniti

Poco fuori l’incantevole Benevento, a Nord ovest della stazione principale, un vecchio tratto di ferrovia dismessa è stato trasformato in un percorso no-engine: fruibile da qualsiasi mezzo privo di motore. E quindi anche da pedoni e runners! Il percorso parte da Benevento ed arriva alla vecchia stazione di Vitulano-Foglianise. Riuscire a trovare il punto di partenza non è facilissimo, perchè le indicazioni sono poche e solo quando ormai si è giunti nei pressi del percorso.  Il fondo è di un materiale elastico adatto ai joggers, direi tartan ma non ne sono sicuro. La lunghezza è di circa sei chilometri e

Danzando sulla frontiera

Giocare con i confini mi è sempre piaciuto. Sin da quando ero bambino. Seguire le righe tratteggiate sulle tavole di un atlante, inscenare invasioni e ritirate o sognare di occupare un paese con un solo piede, come fece davvero una volta mia nonna alla sbarra triestina che divideva l’Italia dalla Jugoslavia. Solo che a quei tempi i confini erano una cosa seria. Garitte e filo spinato. Attese in coda con il passaporto in mano per ottenere il necessario visto. E sempre un po’ di batticuore. In fondo li costruivano apposta così i confini. Per intimorire. E questo quando la frontiera

Come compiacere gli dei del basket

In Croazia c’e’ un campo di basket, o almeno un canestro, in ogni angolo,  ma davvero dappertutto. Poi ci arrabbiamo (e meravigliamo anche un po’) quando una  nazione che ha  meno abitanti del Lazio ci  estromette dalle Olimpiadi. E una volta a Rio le suona alla gloriosa Spagna ed ai padroni di casa prima di arrendersi per un solo tiro ai fratelli-coltelli serbi. Gli dei del basket vanno blanditi con quotidiani sacrifici…

La trasformazione dei ragni colossali

Sono di nuovo aperti, come un tempo, i trabocchi della costa d’ Abruzzo. Quelli che hanno resistito a più di un secolo di erosione e salsedine, magari aiutati da qualche saggio restauro, sono ancora lì, lungo la costa abruzzese a sud di Pescara: costruzioni in legno dalle lunghe ed oscillanti antenne protese sull’ acqua, con immense reti penzolanti;  “una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale” le definiva D’ Annunzio, che qui aveva casa. Le grandi macchine pescatorie Ma naturalmente non tutti sono scampati; l’ incuria degli umani fa più danni

San Pietro Infine: la Storia è passata di qui

San Pietro Infine: un paesino in provincia di Caserta, incastonato tra Molise e Lazio, alle pendici del monte Sambucaro. La Storia, con tutte le sue atrocità, è passata proprio di qui. Una storia relativamente recente:  poco più di settant’ anni fa, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.  San Pietro Infine fu completamente distrutta per “colpa” proprio della sua posizione. La Storia Il paesino era divenuto uno dei capisaldi della linea Reinhard, avamposto difensivo tedesco pensato allo scopo di rallentare l’ avanzata Alleata proveniente dalla Sicilia e da Salerno, mentre si terminava di fortificare pesantemente la linea Gustav, pochi chilometri più

Aspettando che arrivi il Don – I mulini a vento di Consuegra

Ed ecco intanto scoprirsi da trenta o quaranta mulini a vento, che si trovavano in quella campagna; e tostochè don Chisciotte li vide, disse al suo scudiere: “La fortuna va guidando le nostre cose meglio che non non oseremmo desiderare. Vedi là, amico Sancio, come si vengono manifestando trenta, o poco più smisurati giganti?” -Dove sono i giganti? Disse Sancio Panza. – Quelli che vedi laggiù, rispose il padrone, con quelle braccia sì lunghe, che taluno d’ essi le ha come di due leghe. (Don Chisciotte, Volume 1, Capitolo VIII) Quei mulini a vento sono ora di fronte a noi, immobili

Felice anno nuovo!

Trentaquattromila visite! Davvero non è poco per un principiante come me. Ora che il 2015 è praticamente finito, ora che è tempo di tirare le somme di un anno trascorso a scrivere e condividere contenuti con tutti voi, mi accorgo i lettori del blog sono così tanti che messi assieme potrebbero popolare una cittadina grande come quella in cui vivo! Ed una cittadina internazionale, perché non sono solo italiani i lettori del mio blog Per chi non lo sapesse, ho anche un blog in Inglese, sempre a proposito di fotografie e viaggi, ma con contenuti ed immagini diversi: Stati Uniti,

Nel tacco dello stivale

Il nostro viaggio in Puglia termina ad Est, ma molto ad Est. Altro che Paesi dell’ Est! Molti Polacchi abitano più ad Ovest… Già, ma siamo ancora in Italia. Incredibile, vero? Se guardiamo una carta geografica e da Otranto disegniamo una riga che punti direttamente a Nord, questa verticale arriverà dritta dritta a Stoccolma, sfiorando Budapest! Praga è molto più ad Ovest di Otranto e più occidentali sono anche Breslavia e Bratislava. Va bene, non siamo qui per digressioni geografiche. Siamo qui per fotografare e godere della bellezza di uno dei punti più estremi d’ Italia, in quel tacco dello

Gallipoli in chiaroscuro

“Bella Gallipoli!” L’ esclamazione è scontata appena racconti da dove sei tornato. Bella, sì certo. Ma quale Gallipoli? La città nuova, quella dove la gente vive, con la passeggiata a mare, negozi e servizi? O la Gallipoli vecchia? Si forse quest’ ultima, vero. Anche fuori stagione, però, l’ isola ed il dedalo di viuzze che portano verso il mare offrono sempre il meglio-peggio dello sfruttamento turistico. O forse è solo il peggio: la strada principale è quasi impraticabile per la folla e le bancarelle;  la cattedrale barocca è sommersa dall’ invadenza di venditori di spugne, pesci imbalsamati made in China

Dal Roccocò alla bellezza negletta

La bellezza di Taranto dorme in provincia: vi aspetta l’orgoglio ostentato di Martina Franca, resa barocca dal tentativo superbo e cafoneggiante dei latifodisti del posto di rivaleggiare con Napoli capitale. Le loro case imbiancate a calce si adornarono allora di portali elaborati, frontoni senza pudore nella loro ridondanza. E sorsero chiese quasi più grandi della piazza destinata ad ospitarle. Sembra sempre di essere in Spagna: il sole batte implacabile sulla pietra e crea riflessi e vampe di calore. Per sfuggire all’ arsura ci si rifugia sotto gli ombrelloni dei bar di Piazza Plebiscito, dominata dal Roccocò della cattedrale di San

Puglia di mezzo: case bianche e lampi barocchi

Case bianche si stagliano su morbide alture che guardano al mare, digradando in mezzo agli uliveti. Calce candida si alterna ai balconi barocchi ed alle chiese in pietra dorata che si infiamma al tramonto. Colonne barocche si intorcigliano verso il cielo e spingono il santo di turno lassù a vigilare sul mondo. Sotto, si apre una piazza fiorita di caffè. Giovani ed anziani amano incontrarsi qui per due chiacchiere, un bicchierino o una partita a carte: c’è un pezzo di Spagna catapultato su un terreno carsico, punteggiato di doline, ricoperto di oliveti secolari, cotto dal sole per quasi tutto l’

Trani, gioiello d’acqua e pietra

Gioiello di acqua e pietra, Trani fu nel Medio Evo un porto importante. E fu luogo di residenza di numerosi mercanti ebrei, che proprio da qui potevano controllare i loro traffici in entrata ed in uscita. D’ altronde avevano ottenuto da Federico II il monopolio della lavorazione e rivendita della seta grezza in tutto il Sud Italia. Il centro della città era il loro regno. Qui avevano i loro magazzini pieni di spezie, tessuti pregiati, pietre preziose. Qui c’ erano i loro luoghi di culto. La vecchia Trani si attorciglia attorno  ad una minima altura e porta ancora ben evidenti

Vacanze italiane 2015

Lunghi, caldi, a volte noiosi giorni di estate e vacanza, quando il sole è a picco e neanche il tramonto porta un refolo di brezza. Quando il tempo sembra sciogliersi come l’ asfalto sotto i piedi e la spiaggia è un microcosmo che riflette il mondo reale come uno specchio deformante. Quando i ritmi sono dettati dall’ ombra più che dal sole, l’ attesa che la giostra smetta di girare è una pausa rinfrescante ed il volto arcigno di cartapesta del dinosauro è un profilo conosciuto che ti rassicura: sei in vacanza. In questo mio ultimo progetto personale ho cercato

In giro per San Pietroburgo – Due repliche quasi perfette: Tamerlano ed il sosia di Lenin

Le prime due puntate sono qui e qui. L’ ultima puntata si trova qui. Anche d’ estate non è facile che San Pietroburgo si offra in pieno sole. Le nuvole cavalcano allegramente su queste immense pianure e sull’ ultimo lembo orientale di Mar Baltico, disegnando ombre diverse e mutevoli su ogni angolo della città. Siamo pur sempre al Nord, ed anche quando il cielo è azzurro e terso il sole non è mai davvero alto. Le ombre – anche in piena mattina – restano lunghe. La luce, dorata e calda, si riflette su tutti i muri a tinte pastello della

In giro per San Pietroburgo : La Prospettiva

Seconda puntata. La prima la trovate qui. Non c’è niente di più bello della Prospettiva, almeno a Pietroburgo: per questa città la Prospettiva è tutto. Di che cosa non brilla la strada-regina della nostra capitale? Mi risulta che nessuno dello squallido ed impiegatizio popolo che abita la città darebbe la Prospettiva contro tutte le felicità di questo mondo. Questo è l’ unico posto dove la gente non va per necessità, dove non la spinge il bisogno e l’ interesse, che trionfano in tutta Pietroburgo.[…] La Prospettiva è il luogo di convegno di tutta Pietroburgo. L’ abitante della Vecchia Pietroburgo, o

In giro per San Pietroburgo: l’ arrivo

Pietroburgo, la più astratta e premeditata città di tutto il globo terrestre confessava Dostoevskij in Memorie del sottosuolo. E come dargli torto? Questa non è una città nata dall’ incontro di popoli e culture o dall’ incrocio di traffichi commerciali. E’ nata dalla mente e dai calcoli geopolitici di uno zar che intendeva estendere ad Occidente l’ influenza russa. E per riuscirci Pietro il Grande aveva bisogno di uno sbocco commerciale sul Baltico. Fino ad allora i traffici russi diretti ad Ovest erano tutti convogliati verso il porto sul Mar Bianco di Archangelsk, che sarà pure un posticino ameno (?),

Berlin Tempelhof: la storia abbandonata

A quanto pare, per una volta la speculazione immobiliare a Berlino non ha vinto. Non assisteremo presto alla scomparsa di un altro pezzo della storia recente della capitale tedesca. L’ aeroporto di Tempelhof resisterà. In un recente referendum i Berlinesi si sono schierati contro la proposta di destinare l’ area, che sorge proprio in centro e che dal 2009 è un parco, a nuove iniziative immobiliari. Non saranno costruiti né gli appartamenti, né la Biblioteca Nazionale, la nuova fermata della metropolitana, i negozi e la piscina che erano programmati. Magari un referendum fosse riuscito a bloccare in tempo anche la

Matera: musica e sorprese

Perdendovi nel labirinto dei Sassi, faticando tra salite e scalinate, affascinati da uno spettacolo che ha pochi eguali al mondo, pian piano vi renderete conto che Matera è una città musicale, ha una sua colonna sonora. La sera dal fondo del Sasso Barisano crepitano percussioni. Da un angolo del Caveoso arriva un suono di sassofono, mentre verso la punta della Civita vi inseguono scale di pianoforte e contrappunti di strumenti a fiato. La provenienza è facile da indovinare: il Conservatorio è a due passi. Ispirati da questa colonna sonora non avete da fare altro che calzare scarpe comode ed andarvi

Lesina fuori stagione: la danza immobile

Lesina fuori stagione: pietra bianca e silenzio affacciati su una striscia di lago. All’ ora di pranzo, i sandali riposano in secca, la laguna è possedimento esclusivo di volatili alla ricerca anche loro di un pasto. La chiesa parrocchiale sta come un faro sul punto più alto del paese. Dà l’ orientamento giusto anche dal punto più panoramico della zona. Che è lungo l’ autostrada pochi chilometri prima del casello. Dalla cima di una collina la vista è splendida sul paese ed alle sue spalle il lago e poi il mare. L’ orizzonte è impreziosito dalle isole Tremiti, a volte