La (sostenibile) leggerezza del ferro

È un fantasma ad accoglierci. Una forma evanescente, che sembra appena abbozzata. I raggi del sole che cala la attraversano senza difficoltà. Eppure è solida, solida come il ferro di cui è fatta. E’ un fantasma ma non sembra minaccioso; è lì per custodire la chiesa, che già si intravede. E’ una chiesa della stessa materia del fantasma: tonnellate metalliche attraversate dalla luce radente del tramonto. La (sostenibile) leggerezza del ferro. Si distinguono agevolmente le colonne, i capitelli, le capriate del tetto. E si distingue perfettamente il cielo, dietro. Il fantasma mi lascia passare senza difficoltà. Non c’è neanche bisogno