In giro per San Pietroburgo: schegge di passato e tracce di Leningrado

Le puntate precedenti sono qui, qui e qui Nei suoi soli tre secoli di vita, San Pietroburgo ha cambiato spesso nome e faccia. Ha acquisito e perso lo status di capitale. Ha adattato il suo nome alle ideologie imperanti. E’ stata laboratorio di nuove sintesi architettoniche. E tutte queste stratificazioni storiche sono perfettamente visibili nel tessuto urbano della città. San Pietroburgo nasce nel 1703. Nasce neoclassica e capitale con il suo nome di oggi, ma olandesizzato in Sankt Piter burkh. Perde il rango di capitale nel 1728, ma lo riacquista nel 1732. E’ ancora capitale nel 1853. E’ l’ anno

In giro per San Pietroburgo – Due repliche quasi perfette: Tamerlano ed il sosia di Lenin

Le prime due puntate sono qui e qui. L’ ultima puntata si trova qui. Anche d’ estate non è facile che San Pietroburgo si offra in pieno sole. Le nuvole cavalcano allegramente su queste immense pianure e sull’ ultimo lembo orientale di Mar Baltico, disegnando ombre diverse e mutevoli su ogni angolo della città. Siamo pur sempre al Nord, ed anche quando il cielo è azzurro e terso il sole non è mai davvero alto. Le ombre – anche in piena mattina – restano lunghe. La luce, dorata e calda, si riflette su tutti i muri a tinte pastello della

In giro per San Pietroburgo : La Prospettiva

Seconda puntata. La prima la trovate qui. Non c’è niente di più bello della Prospettiva, almeno a Pietroburgo: per questa città la Prospettiva è tutto. Di che cosa non brilla la strada-regina della nostra capitale? Mi risulta che nessuno dello squallido ed impiegatizio popolo che abita la città darebbe la Prospettiva contro tutte le felicità di questo mondo. Questo è l’ unico posto dove la gente non va per necessità, dove non la spinge il bisogno e l’ interesse, che trionfano in tutta Pietroburgo.[…] La Prospettiva è il luogo di convegno di tutta Pietroburgo. L’ abitante della Vecchia Pietroburgo, o

In giro per San Pietroburgo: l’ arrivo

Pietroburgo, la più astratta e premeditata città di tutto il globo terrestre confessava Dostoevskij in Memorie del sottosuolo. E come dargli torto? Questa non è una città nata dall’ incontro di popoli e culture o dall’ incrocio di traffichi commerciali. E’ nata dalla mente e dai calcoli geopolitici di uno zar che intendeva estendere ad Occidente l’ influenza russa. E per riuscirci Pietro il Grande aveva bisogno di uno sbocco commerciale sul Baltico. Fino ad allora i traffici russi diretti ad Ovest erano tutti convogliati verso il porto sul Mar Bianco di Archangelsk, che sarà pure un posticino ameno (?),