La trasformazione dei ragni colossali

Sono di nuovo aperti, come un tempo, i trabocchi della costa d’ Abruzzo. Quelli che hanno resistito a più di un secolo di erosione e salsedine, magari aiutati da qualche saggio restauro, sono ancora lì, lungo la costa abruzzese a sud di Pescara: costruzioni in legno dalle lunghe ed oscillanti antenne protese sull’ acqua, con immense reti penzolanti;  “una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale” le definiva D’ Annunzio, che qui aveva casa. Le grandi macchine pescatorie Ma naturalmente non tutti sono scampati; l’ incuria degli umani fa più danni

Trabocchi: the tailspin of the giant spiders jetting on the sea

At the extreme point of the right-hand promontory, on a bank of rocks the Trabocco stretched, a strange fishing machine, constructed entirely of beams and planks, like a colossal spider-web. (Gabriele D’Annunzio, The Triumph of Death) A Trabucco is an old fishing machine. It’s common along the Southeastern coast of Italy, namely in Abruzzo and in Puglia. A platform jutting out into the sea and anchored to the coastline by massive logs. From the platform hang out nets and all the structures needed to sustain it. A literary fascination The Italian writer Gabriele D’ Annunzio, who lived nearby, wrote some