L’ Isola delle Correnti: a Sud di Tunisi, ancora in Italia

Giù, giù, giù fino alla punta estrema della Sicilia, e poi ancora verso Sud, a piedi lungo una passerella di pietra che emerge solo con la bassa marea. E che spesso il mare porta via. Ed alla fine, finalmente eccoci. Abbiamo poggiato i piedi sull’ Isola delle Correnti, il punto più meridionale d’ Italia. Siamo più a Sud di Tunisi, praticamente all’ altezza di Algeri eppure siamo ancora in Italia. Qui, in questo silenzio, si incontrano i venti e si scontrano le correnti di due diversi mari. Non c’è nessuno, più deserto del deserto della Tunisia. Se volete trovare compagnia, qui

San Pietro Infine: la Storia è passata di qui

San Pietro Infine: un paesino in provincia di Caserta, incastonato tra Molise e Lazio, alle pendici del monte Sambucaro. La Storia, con tutte le sue atrocità, è passata proprio di qui. Una storia relativamente recente:  poco più di settant’ anni fa, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.  San Pietro Infine fu completamente distrutta per “colpa” proprio della sua posizione. La Storia Il paesino era divenuto uno dei capisaldi della linea Reinhard, avamposto difensivo tedesco pensato allo scopo di rallentare l’ avanzata Alleata proveniente dalla Sicilia e da Salerno, mentre si terminava di fortificare pesantemente la linea Gustav, pochi chilometri più

San Pietro Infine, the centre point of an epic battle

San Pietro Infine is a tiny medieval village in Southern Italy, almost halfway between Rome and Naples. It is uninhabited and completely in ruins. If you’re interested in history, you probably know what Cassino means in WWII. But does San Pietro Infine tell you anything? Probably not, even if it lies a few kilometres south of Cassino. Centre point of an epic battle Because of its position, on the slopes of Monte Sambucaro, it was the centre point of an epic battle between the American V Army, and the German 29th Panzer Grenadier Division. Americans were on their way to

Apice, ghost town nostrana

Gli Americani a noi ci fanno un baffo. Almeno per quel che riguarda le città fantasma. Se ne fanno un vanto di quei borghi sperduti e disabitati fatti di case di legno e strade polverose. Ma da noi qui in Italia le città fantasma hanno strade acciottolate e case in pietra e mattoni, e per di più molte di esse furono costruite quando gli Stati Uniti erano ancora una colonia. Vabbè, volevo solo distrarvi con un’ introduzione sciovinista, però quello che ho scritto non è del tutto campato in aria. Se siamo affascinati dalla solitudine, dall’ abbandono dal tempo che