Eger: vino, Barocco e storia

La signora alla cassa dell’ ingresso del castello, prima stacca il biglietto ed incassa premurosamente i suoi fiorini, poi mi avvisa che gran parte dell’ area non è visitabile, perché ci sono dei lavori in corso. “Avresti potuto dirmelo prima” penso, ma entro lo stesso. Il castello Il castello di Eger non è solo un simbolo della città, ma della stessa Ungheria. L’ epopea della sfortunata resistenza ungherese all’ invasore infedele si incardina nella vasta e monotona piana di Mohács ed in questo castello sulla collina da dove si gode un bel panorama della città. E’ mattina presto, sono uno

Discover Procida, the Italian capital of culture for 2022

The Italian capital of culture for 2022 will be the tiny yet beautiful island of Procida. It’s the smallest and least known of the islands of the Gulf of Naples. You maybe have already heard of Capri and Ischia. Does perhaps Procida sound new to you? Well, springtime is the perfect moment do discover Procida, which will be the Italian capital of culture for 2022. Next year we all hope that the pandemic emergency will be over and that we’ll be able again to travel freely! Here are a tiny guide and some beautiful images of this charming island! And

Meraviglie di legno: le antiche chiese del Maramures

C’è poca gente a Bârsana, ed in fondo perché mai dovrebbero esserci turisti in un paesino di cinquemila abitanti stretto tra le montagne nel Nord della Romania? Patrimonio Mondiale dell’ Umanità è la risposta. Le chiese di legno del Maramures sono esempi eccezionali di architettura religiosa vernacolare in legno risultante dallo scambio di tradizioni religiose ortodosse con influenze gotiche in una specifica interpretazione vernacolare delle tradizioni di costruzione in legno, che mostra un alto livello di maturità artistica e abilità artigianali. Questo dice l’ UNESCO sul suo sito. Ma andiamo per ordine. Maramures Siamo nel Maramures, regione montagnosa ed agricola

Primavera a Conca dei Marini

Aria di primavera oggi a Conca dei Marini. Forse non tutti saranno d’ accordo con me, ma io sono convinto che i posti più belli della Costiera Amalfitana non sono quelli sul mare, ma quelli sopra il mare: Ravello, Conca dei Marini, Furore, Tramonti, Raito. E’  come stare in elicottero e assaporare la vista della Costiera Amalfitana. Niente piedi sporchi di sabbia, niente code lungo le curve della statale. L’ aria è più fresca anche d’ estate. Più pura. Meno confusione. La vista, poi, quella è spettacolare. Sopratutto se, come oggi, di foschia ce n’è poca e lo sguardo può

Puglia di mezzo: case bianche e lampi barocchi

Case bianche si stagliano su morbide alture che guardano al mare, digradando in mezzo agli uliveti. Calce candida si alterna ai balconi barocchi ed alle chiese in pietra dorata che si infiamma al tramonto. Colonne barocche si intorcigliano verso il cielo e spingono il santo di turno lassù a vigilare sul mondo. Sotto, si apre una piazza fiorita di caffè. Giovani ed anziani amano incontrarsi qui per due chiacchiere, un bicchierino o una partita a carte: c’è un pezzo di Spagna catapultato su un terreno carsico, punteggiato di doline, ricoperto di oliveti secolari, cotto dal sole per quasi tutto l’

Trani, gioiello d’acqua e pietra

Gioiello di acqua e pietra, Trani fu nel Medio Evo un porto importante. E fu luogo di residenza di numerosi mercanti ebrei, che proprio da qui potevano controllare i loro traffici in entrata ed in uscita. D’ altronde avevano ottenuto da Federico II il monopolio della lavorazione e rivendita della seta grezza in tutto il Sud Italia. Il centro della città era il loro regno. Qui avevano i loro magazzini pieni di spezie, tessuti pregiati, pietre preziose. Qui c’ erano i loro luoghi di culto. La vecchia Trani si attorciglia attorno  ad una minima altura e porta ancora ben evidenti

La notte dei falò di Nusco

Notte buia, una delle più buie dell’ anno. E fredda. Ma dall’ oscurità sprizzano fuori dozzine di falò che rischiarano e riscaldano, ed attorno ad essi impazzano canti, balli e personaggi in maschera. E’ la notte dei falò di Nusco, in provincia di Avellino. Si mangia e si beve come se non ci fosse un domani. Siamo a quasi mille metri di altezza su un cocuzzolo circondato dai venti. Di giorno da qui si gode una vista stupenda sulla valle dell’ Ofanto che inizia ad allargarsi e sulle montagne dell’ Appennino meridionale. Ma adesso è notte, la notte di Sant’

Apice, ghost town nostrana

Gli Americani a noi ci fanno un baffo. Almeno per quel che riguarda le città fantasma. Se ne fanno un vanto di quei borghi sperduti e disabitati fatti di case di legno e strade polverose. Ma da noi qui in Italia le città fantasma hanno strade acciottolate e case in pietra e mattoni, e per di più molte di esse furono costruite quando gli Stati Uniti erano ancora una colonia. Vabbè, volevo solo distrarvi con un’ introduzione sciovinista, però quello che ho scritto non è del tutto campato in aria. Se siamo affascinati dalla solitudine, dall’ abbandono dal tempo che

Quattro passi per Procida

Quando andarci Quattro passi per Procida, l’ isola più piccola e misconosciuta dell’ arcipelago partenopeo ma che non è certamente meno bella ed interessante delle più famose Ischia e Capri. Grazie alla sua conformazione, alla relativa mancanza di affollamento ed alle sue peculiari caratteristiche, come ad esempio i giardini che nella stagione giusta sono pieni di fiori, limoni ed arance, è il posto perfetto per una pausa di relax, dimenticandosi di traffico, automobili e stress. I momenti migliori per visitarla sono i giorni di primavera o autunno. E’ il tempo in cui la luce è migliore grazie alla minore altezza