
Mystra sembrava essersi fermata all’autunno inoltrato, con le mura in rovina e la vegetazione declinata in tutte le gradazioni del marrone e dell’ocra. I paesaggi più splendidi sono anche i più subdoli: ti prosciugano, ti spossano, piuttosto che travolgerti.
(Patrick Leigh Fermor)
Nel silenzio che cinge queste pietre antiche, fra il giallo acceso delle ginestre e il magenta delle prime fioriture, si percepisce ancora un’eco lontana: il respiro fioco di un impero che non voleva morire.

Mystra: Un’Apparizione sul Taigeto, con Sparta alle Spalle
Mystra s’inerpica sul fianco del Taigeto come una visione perduta, e a pochi passi – appena tre chilometri -come un’ombra possente, Sparta si fa sentire più che vedere. Qui regnavano i despoti della Morea, parenti dell’imperatore di Bisanzio, custodi di una civiltà che resisteva all’oblio.

Mentre l’Occidente Affondava
Intanto, il XV secolo scuoteva l’Europa: l’Occidente era ancora in pieno Medioevo, l’ impero Romano d’ Occidente era morto da mille anni ormai, travolto da una valanga di invasioni barbariche. A Roma non c’ era rimasto neanche il Papa, in trasferta ad Avignone, le guerre continue e la peste come un’ombra sui campi. Poco inclini alla cultura, spesso chiusi nel fanatismo, i regnanti dell’epoca si dedicavano alle guerre o, quando andava bene, al commercio.

Luce da Oriente
Eppure, mentre là si combatteva e si moriva, qui a Mystra si creava. Architetti, pittori, filosofi puntavano a Mystra, dove l’Oriente custodiva ancora la sua luce. Si fondavano scuole, si discuteva di Platone, si dipingevano pareti con una grazia che ancora oggi resiste al tempo. Le magnifiche testimonianze di quest’epoca, come potrete ammirare nelle fotografie, raccontano di una vivace fioritura artistica.

L’Eredità Spirituale: Mystra, Cuore Pulsante di Bisanzio
I Bizantini, veri eredi di Roma, avevano fatto della cultura la loro fortezza. Mystra era l’erede spirituale e culturale dell’Impero. Il suo fulgore, testimoniato dalla mirabile fusione di influenze greche e romane ancora palpabile nei magnifici affreschi della chiesa metropolitana, contrastava con la decadenza e la minaccia turca che incombevano su Bisanzio, capitale ormai in declino ma ufficialmente ancora il cuore dell’impero. Mystra ne custodiva gelosamente l’anima e la vibrante eredità.

Sogni di Rinascita e l’Ultimo Imperatore
Giorgio Gemisto Pletone sognava qui la rinascita dell’ellenismo, una nuova repubblica su misura del pensiero platonico. E quel sogno lo portò fino a Firenze, dove incantò Cosimo de’ Medici e piantò, forse senza saperlo, un seme del Rinascimento.
Intanto, la città si copriva di affreschi: un’esplosione di colore che sfidava la decadenza. Le chiese si vestivano di colore, mentre Costantino XI Paleologo—l’ultimo imperatore—sceglieva proprio Mystra per farsi incoronare.

Mystra Oggi: Un Viaggio nella Memoria Bizantina
Ora quelle pietre parlano. Sono ancora qui, scolpite dal tempo, ma intatte nella loro memoria. Non resti freddi, ma una città intera, viva come un ricordo che non si spegne. A parte Ocrida, nessun altro luogo ha conservato tanto del mondo bizantino. Ma Ocrida è soprattutto un archivio di chiese; Mystra è un’esperienza. Un respiro. Un fantasma che si lascia abbracciare.


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